Relazione della Commissione europea: Diritti di proprietà intellettuale nei paesi terzi

24 Maggio, 2023
ecommendations on Code of Practice on the Management of Intellectual Assets and on Standardisation
Vantaggi della PI
La Commissione europea ha pubblicato la relazione biennale sulla protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nei Paesi terzi.

Il Terzo Rapporto sui Paesi identifica i cosiddetti "Paesi prioritari" in cui lo stato della protezione e dell'applicazione dei DPI è fonte di grande preoccupazione.

Sulla base di questi risultati, la Commissione concentrerà i propri sforzi e le proprie risorse sulle aree specifiche che destano preoccupazione in questi Paesi, con l'obiettivo di migliorare la protezione e l'applicazione dei DPI a livello mondiale. Come emerge da quest'ultima relazione, la Cina rimane il Paese prioritario per l'UE, mentre l'India e la Türchia rimangono Paesi prioritari 2. Argentina, Brasile, Ecuador, Indonesia, Malesia, Nigeria, Arabia Saudita e Tailandia restano Paesi con priorità 3.

Il rapporto consentirà inoltre ai titolari dei diritti, in particolare alle piccole e medie imprese, di essere consapevoli dei potenziali rischi per la loro proprietà intellettuale quando intraprendono attività commerciali nei Paesi prioritari. È anche un'utile fonte di informazioni per le autorità dei Paesi terzi.

Il Rapporto sui Paesi terzi fa parte degli sforzi della Commissione europea per rafforzare la protezione e l'applicazione dei DPI nei Paesi terzi. Si basa su una consultazione mirata e su altre fonti elencate nel rapporto. Il commercio illegale di falsi rimane un grave rischio per le economie moderne, aperte e globalizzate. Secondo uno studio congiunto preparato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dall'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) su Commercio globale di prodotti falsi (giugno 2021), le merci contraffatte e piratate hanno rappresentato fino al 2,5% del commercio mondiale nel 2019 e fino a 119 miliardi di euro, ovvero il 5,8% delle importazioni dell'UE.

Oltre a queste sfide, il rapporto evidenzia anche le carenze relative a: trasferimento forzato di tecnologia; bassi livelli di protezione dei segreti commerciali; arretrati nelle registrazioni di brevetti e marchi; criteri restrittivi di brevettabilità; preoccupazioni sui dati normativi; gestione inefficace dei diritti collettivi; carenze nella protezione delle varietà vegetali e delle indicazioni geografiche.

Leggi il rapporto.

Articolo pubblicato per la prima volta qui.